Le tecniche di coltivazione
L’olivo è una delle più antiche e importanti piante che caratterizzano le regioni del bacino del Mediterraneo.
In questa sezione sono trattate tutte le fasi che l’olivicoltore è tenuto a rispettare se vuole ottenere prodotti qualitativamente ottimi, quantitativamente abbondanti e a costi commercialmente validi.
Per conciliare qualità e risparmio occorre effettuare:
- un’accurata scelta della cultivar;
- una corretta potatura;
- un’attenta raccolta;
- la giusta scelta di frangitura.
L’olivo è un sempreverde, cioè fa parte di quella categoria di piante che non perdono mai le foglie, ma si rinnovano ogni 2-3 anni.
Possiede un apparato radicale ben sviluppato ed esteso, tanto da penetrare nelle insenature più tortuose del sottosuolo.
La foglia è lanceolata di colore verde-grigio nella pagina superiore, mentre verde-argenteo nella pagina inferiore.
I fiori sono di colore bianco e profumati e formano un’infiorescenza a grappolo.
Il frutto o drupa, ha forme varianti a seconda della varietà, comunque pressochè ovale.
E’ costituito da epicarpo (3,5 %), sarcocarpo o polpa ( 83%), endocarpo o nocciolo (30%) e seme (1,5%).
I rami producono infiorescenze, quidi drupe, ad anni alterni.
La mignolatura, ovvero la fioritura, avviene tra aprile e giugno seguita, verso la fine dell’estate, dall’invaiatura, cioè quel periodo in cui l’oliva si trova con una colorazione verde-rossa.
L’olio è contenuto per una buona percentuale nella polpa e in minima parte nel seme.
Il mosto oleoso è la parte polposa dell’oliva, costituito da olio e da acqua di vegetazione. L’olio invece rappresenta la parte essenziale del mosto.
L’olio d’oliva è costituito da Oleina, palmitina, stearina, linoleina.
Il buon olio è dato dall’elevata percentuale di oleina e sostanze aromatiche, ottenuto da olive sane, raccolte nel giusto periodo di maturazione e con corrette tecniche, ma soprattutto è dato dalla qualità delle olive nel momento in cui vengono portate alla frangitura.